Non è un mistero che, oramai, la fiorente industria videoludica punti sempre più sull’utenza “casual”, motivata soprattutto dalla pressoché totale diffusione degli smartphone. Queste scelte commerciali sicuramente pagano bene per le software house e, per noi utenti finali, garantiscono un continuo ricambio di app ogni volta più divertenti e innovative. E’ innegabile però che una tale proposta ludica non soddisfi la fascia di gamer più adulti. Negli ultimi anni, per fortuna, non sono mancati videogame con trame impegnate, intelligenti e a volte davvero toccanti, ma a parte il caso di LA Noire, non si è tentato di stravolgere il format “videogioco”. La citazione del capolavoro Rockstar, per meglio inquadrare Quantum Break, non è casuale dato che ci si trovò di fronte ad un videogioco quasi privo di una parte puramente ludica e destinato ad un pubblico maturo e capace di farsi intrigare da enigmi realistici e da vicende così tanto crude. I talentuosi ragazzi di Remedy hanno invece portato a termine un cambiamento così profondo nel modo di raccontare una trama che sicuramente permetterà a Quantum Break di influenzare tutti i futuri giochi.
Sgombriamo subito il campo dai dubbi: Quantum Break rientra in quella fascia di esperimenti che riesce a donare artisticità ad un medium dallo scopo ricreativo come quello dei videogiochi. Tutto questo attraverso il sapiente utilizzo di una serie TV (sì, avete letto bene) che si intreccia con i vari atti in cui è divisa la storia e ne amplifica le potenzialità della trama permettendoci di entrare in forte empatia con i personaggi, perfettamente interpretati da attori di calibro internazionale (Shawn Ashmore, Dominic Monaghan, Aidan Gillen, Lance Reddick solo per citarne qualcuno). Non si avrà mai l’impressione di essere di fronte ad una produzione low budget data la qualità di riprese, regia, recitazioni e ambientazioni. Aggiungiamo a tutto questo ben di Dio la modificabilità delle scene che verranno influenzate dalle nostre azioni. Per essere più chiari, ogni atto terminerà con la possibilità di scegliere quale indirizzo deve prendere il corso degli eventi e, attraverso delle ispiratissime clip che ci mostreranno le conseguenze delle nostre decisioni, toccherà a noi modificare l’intreccio del gioco. Badate bene che non saranno decisioni di contorno ma influenzeranno in modo a volte anche irreparabile le vicissitudini dei personaggi.
Basterebbe solo quanto descritto per trovarsi di fronte un ottimo gioco ma, se a questi innovativi elementi, si uniscono una grafica mai vista sulla console Microsoft, un gameplay solido e dinamico e una buonissima rigiocabilità allora sembrerà chiaro anche a voi lettori che siamo di fronte ad un capolavoro, senza mezzi termini. Forte della loro esperienza nei third person shooter e della consacrata maestria nello story telling, Remedy compie una sapiente fusione spirituale tra l’adrenalismo di Max Payne e la capacità di saper “raccontare una storia” vista in Alan Wake. Chiunque possa però pensare che in Quantum Break si giochi poco è avvisato: nei panni del protagonista principale, Jack Joyce, vi aspettano diverse ore di sparatorie divertenti e a tratti anche davvero impegnative (a patto di giocare al livello di difficoltà più alto). Sin dalle prime battute il nostro beniamino sarà perfettamente in grado di utilizzare i propri poteri di deviazione temporale e dato che, al contrario del buon vecchio signor Wake, Jack Joyce ammette di aver già utilizzato armi da fuoco, ci si ritrova ben presto a sperimentare interessanti combinazioni tra gli attacchi temporali e quelli classici con pistole e mitra. Inoltre la diversità dei nemici vi obbligherà a cambiare atteggiamento e modo di affrontare i livelli dato che ce ne saranno alcuni in grado addirittura di resistere ai vostri stravolgimenti temporali. Una gran fetta della critica ha storto il naso di fronte all’incerto sistema di coperture ma anche in questo caso mi sento di tranquillizzarvi e suggerirvi di giocare l’avventura Remedy non come uno shooter alla Gears of War ma di escogitare, volta per volta, la strategia migliore basandola sulla mescolanza dei vari poteri di Jack. Solo così si è in grado di apprezzare qualcosa di davvero innovativo, anche sotto questo punto di vista, tornando a delle sequenze action che ricordano in parte quelle già viste nel già citato Max Payne, ma che vengono svecchiate e integrate dalle nuove possibilità offerte dalle abilità dei personaggi. Graficamente siamo di fronte ad uno dei titoli più sconvolgenti dell’attuale generazione e sono convinto che Quantum Break rimarrà, fino all’uscita di nuove console, un punto di riferimento anche sotto questo profilo. I modelli poligonali di volti, corpi, abiti, ambienti, armi e qualsiasi altro oggetto presente sono raffinati, dettagliati e governati da una fisica decisamente credibile. Gli unici nei che ho trovato in mezzo a tanta gradevolezza hanno riguardato, in alcuni passaggi, la lentezza del caricamento delle texture e la poca nitidezza delle ombre dinamiche ma posso assicurarvi che, complice anche il framerate più che granitico, i dubbi palesati nelle varie anteprime circolate prima dell’uscita del gioco, circa la risoluzione nativa sono semplicemente comici.
Menzione d’onore per il game design, dato che ogni livello offre tante possibilità di approccio, e per la direzione artistica, impeccabile anche questa volta. Ci si ritrova ad esplorare ambienti mai scontati, sempre ispirati e coinvolgenti sia che si parli di lussuose ville che di capannoni industriali fatiscenti. Le costruzioni di prestigio del gioco (campus universitario, uffici di lusso, e tante altre strutture che non citeremo per non rovinarvi la sorpresa) sembrano davvero disegnate da architetti professionisti, capaci e visionari risultando coerenti con la nostra epoca sotto il profilo tecnologico, ma mozzafiato per la loro bellezza. Anche l’audio è di primo livello ed è stata prestata molta attenzione alla colonna sonora e all’interpretazione del doppiaggio, anche in Italiano, nonostante a volte ci si trovi di fronte a filmati in cui le linee vocali non sono ottimamente sincronizzate con il labiale dei personaggi.
In conclusione, consiglio caldamente Quantum Break a qualsiasi videogiocatore, indipendentemente dalla piattaforma di gioco in possesso (Xbox One o PC), e a chiunque sia alla ricerca di un’avventura da vivere, una storia con cui emozionarsi. Forte di un comparto grafico di primo livello, un ottimo gameplay e della geniale e azzeccatissima serie tv che si accavalla alla componente ludica, il titolo Remedy sarà in grado di immergervi in un’esperienza innovativa che non viene minimamente scalfita dalle pur presenti sbavature.
https://www.youtube.com/watch?v=eU17_kd-e4w
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