Nel terzo volume della collana Panpanya Works, Animals (Edizioni Star Comics), la piccola protagonista senza nome che abbiamo già visto alle prese con granchi giganti, pesci-cuscino e nonne accumulatrici compulsive di stranezze e stramberie nelle raccolte precedenti, muove i primi importanti passi nella vita degli adulti e trasloca in una casa tutta sua. A quanti di voi sarà capitato: scatoloni, trasportatori in ritardo, occupazioni abusive di procioni nel vostro salotto… ehm… sì. Procioni. E anche piuttosto invadenti.
Tra le tante creature che popolano le short stories di Animals, la medaglia per le più ostinate e testarde va sicuramente ai procioni, o mami, che, come atto di riconoscenza alla giovane ragazza per aver curato uno di loro, decidono di piazzarsi a casa sua con tutto il branco, che diventa ogni giorno più numeroso. L’ufficio d’igiene, nella figura di un impacciato signore con un casco da palombaro, prova le tecniche più avanguardistiche per liberarsi del fastidioso branco, come gigantesche “macchine abbandona-animali” con camere a tenuta stagna per stordire le malcapitate creature, o mongolfiere d’ultima generazione progettate per portare il più lontano possibile i molesti invasori. Tuttavia, la cocciutaggine e il senso dell’orientamento dei mami sembrano permettergli di resistere a ogni tecnologia, e disfarsi di loro è molto più difficile del previsto.
Ma gli animali bisognosi di una casa sembrano non dare tregua alla giovane protagonista, che un giorno si ritrova a salvare una tartaruga californiana (sì, quelle con le macchioline rosse sugli occhi che si trovano in ogni fiera o negozio di animali) dall’immondizia in cui era stata gettata. Nonostante si tratti di una delle specie più diffuse negli acquari di tutto il mondo, i regolamenti sulla loro adozione e diffusione sono piuttosto ferrei, tanto che non la si può rimandare al Paese d’origine, né rivendere, né tanto meno lasciarla libera o imbarcarla sul primo aereo disponibile. Insomma: essere una tartaruga californiana al giorno d’oggi non è proprio una passeggiata!
La delicatezza narrativa di Panpanya si riflette nei colori tenui delle 8 pagine centrali di Animals, un tributo ai volumi precedenti, ma anche uno stacco onirico tra una sezione e l’altra della raccolta.
Pur non discostandosi dal caratteristico spettro dell’assurdo a cui ci ha abituato con i precedenti sketch e raccolte, Panpanya si riconferma una divertente lettura d’evasione, capace di intrattenere e di far riflettere sul minuscolo mondo dei sentimenti e degli oggetti quotidiani, ricordandoci di essere sempre positivi e di fare attenzione anche agli avvenimenti apparentemente più insignificanti e alle creature più minute.
Ogni vita è importante a modo suo, anche se non riusciamo a comprenderla, come non comprenderemmo mai, se non prestando una particolare attenzione e avendo un’aperta disposizione d’animo, i segni di riconoscenza di una piccola tartaruga californiana che si intrufola in casa nostra, o di uno strambo mami che decide di sdebitarsi con noi stabilendosi in cucina e preparando disgustose prelibatezze per cena.
Un ringraziamento speciale a Star Comics
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