Da appassionata di arte, non potevo assolutamente perdermi Escher – Mondi impossibili, graphic novel di Lorenzo Coltellacci e Andrès Abiuso, edita da Tunué. Scrivere di un personaggio famoso non è mai facile, e lo è ancor meno narrare di un personaggio famoso dalla figura così controversa e particolare. Negli ultimi anni grazie anche a fumetti riguardanti in special modo i pittori, come quelli su Van Gogh di Beccogiallo ed Eris Edizioni, o quello su Gauguin sempre di Tunué, il pubblico ha sviluppato una particolare sensibilità per l’argomento: non si accontenta della semplice, distaccata e fredda biografia, ma ha bisogno di qualcosa di più, di una storia.
Coltellacci e Abiuso in tal senso centrano l’obiettivo, creando un “mondo nel mondo” assolutamente degno di una figura come quella di Escher, una figura fluida, non inscatolabile o etichettabile con delle semplici definizioni, tanto che lui stesso, quasi modestamente, spesso si definiva solo come un “grafico”. Escher non è unicamente sogno, né soltanto calcolo matematico e geometria. Quella che gli autori vogliono rappresentare è la totale poliedricità di quest’uomo: padre, compagno, grafico, pittore, matematico, geometra, studioso della perfezione dei cristalli, figlio e anche uomo di mondo, viaggiatore. Condensare un gigante del genere in poche pagine potrebbe sembrare impossibile, eppure Coltellacci e Abiuso ci riescono, creando un equilibrio fra loro e l’opera stessa, in totale armonia e rispetto con la materia da trattare.
Escher – Mondi impossibili è un’opera che si avvale di un espediente narrativo semplice ma estremamente funzionale, ovvero quello della narrazione indiretta. L’artista infatti non ci viene raccontato in maniera diretta, facendo di lui o di qualcuno a lui caro il narratore, bensì viene introdotto come esempio da seguire per il giovane Mauk, un ragazzino che non sembra tanto interessato alla matematica, ma che ha un’immensa passione per l’arte.
Mauk viene sorpreso dal suo insegnante a disegnare anziché seguire la lezione, ma proprio mentre sta per essere rimproverato il pavimento sotto i suoi piedi si sgretola e lui scompare, fagocitato in un mondo surreale. Qui per fortuna trova una guida che lo accompagnerà, stanza dopo stanza, alla scoperta di Escher, mostrandogli quanto sia complesso essere artisti, perseguire la propria strada, ma anche come esistano altre cose attorno a questa passione e, mantenendo mente, occhi e cuore ben aperti, sia possibile trovare ispirazione ovunque.
In questo viaggio onirico, Mauk e la sua guida passano in rassegna i momenti cardine nella vita del famoso artista, visitando i posti a lui cari, aprendo una finestra sulle sue gioie ma anche sui suoi dolori. Viene così mostrato un Escher a tutto tondo, forte dei suoi affetti e delle sue convinzioni, ma anche estremamente umano, non un punto irraggiungibile.
Il messaggio che permea tutto Escher – Mondi impossibili è forte. Il fumetto è importante dal punto di vista didattico, grazie agli aspetti biografici e i cenni storici e geografici sapientemente riportati, ma non solo: è anche un’opera di crescita, la rappresentazione di un viaggio attraverso le difficoltà di una persona che ha impresso la propria impronta nella storia, in grado di essere d’ispirazione per tantissimi, anche per coloro che non ambiscono necessariamente a diventare artisti, poiché il suo linguaggio è comprensibile per chiunque e il suo messaggio diretto a tutti.
La narrazione è forte, coerente, fluida, la storia scorre pagina dopo pagina catturando il lettore, che incuriosito esamina il fumetto alla ricerca delle novità introdotte da Coltellacci e Abiuso. Di fatto è complesso distinguersi quando si parla di una biografia, perché il personaggio trattato e la sua storia spesso sono già ben noti, eppure qui gli autori sono riusciti a dare un pizzico di unicità all’opera, tanto a livello narrativo che grafico.
Graficamente è stato fatto un lavoro complesso, di profondo studio, al fine di riprodurre grafiche, immagini e opere di Escher senza però copiare; difatti, come dichiarato nel volume stesso, la riproduzione non è integrale e c’è sempre un elemento di rielaborazione. Il comparto dei colori è una vera e propria gioia per gli occhi, poiché trova il giusto connubio tra il racconto e l’ambiente in cui si svolge, la natura dell’artista e delle sue opere. Abiuso si è dimostrato molto abile nell’illustrare questa storia, integrando in essa alcune delle opere più note di Escher.
Escher – Mondi impossibili è una graphic novel sorprendentemente bella, tanto da leggere quanto da guardare. Un’opera a tutto tondo, completa, che dà un piacevole senso di compiutezza e di soddisfazione, e si presta a svariate riletture. Oltre a rileggere la storia od osservare meglio i disegni, infatti, c’è anche da considerare che ogni volta che si apre il volume è come una caccia al tesoro: si scopre sempre qualche piccolo particolare in più, nascosto nelle espressioni, nei paesaggi o nelle riproduzioni delle opere originali. In sintesi, un fumetto ricco, emozionante, che ha tanto da dare.
Un ringraziamento speciale a Tunué
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