Ernesto Anderle prosegue nel suo viaggio di narrazione di grandi artisti, questa volta con un fumetto tutto dedicato a Caravaggio, edito da BeccoGiallo come altri suoi lavori dello stesso tipo tra cui Vincent Van Love. A differenza delle precedenti pubblicazioni, si nota già una prima differenza macroscopica: le dimensioni. Infatti il volume non contiene “solamente” la visione di Anderle di Caravaggio, ma cela al suo interno anche approfondimenti esplicativi a cura di Chiara Stigliani sulla vita del celebre pittore e il suo contesto storico.
Questa appendice è accompagnata sempre dai disegni di Anderle, con uno sfondo non di pagina bianca, ma di pergamena usata, sporca, vecchia, segno della grande cura che è stata riposta in questo volume. Un altro segno di cura è dato dalla qualità delle pagine per quanto concerne la sezione fumetto: non hanno uno sfondo bianco candido, ma è quasi antico, la qualità della carta stessa al tatto dà una sensazione di vissuto, e alcune delle tavole (che dovrebbero rappresentare in special modo ricordi e interiorità di Caravaggio) hanno uno sfondo visivamente ruvido, a confermare un’idea globale di “antico e vissuto”.
Parlare di Caravaggio non è facile al giorno d’oggi. Gli appassionati conoscono bene l’artista e introdurlo in un’ottica inedita è arduo, mentre chi non lo conosce lo trova in generale tanto distante da com’erano gli artisti del tempo, inoltre è molto difficile non cadere nei cliché. Anderle però supera la prova del fuoco, mettendo da parte innanzitutto la pretesa di raccontare tutta la vita dell’artista (per la quale c’è comunque la salvifica spiegazione di Chiara Stigliani), focalizzandosi bene su alcune determinate cose.
Partendo in piena tensione, nel momento in cui il pittore capisce di dover fuggire, assistiamo a vari eventi fino al raggiungimento di Napoli e al tentativo di ritornare a Roma. In questo lasso di tempo, Caravaggio conosce diverse persone, assume una consapevolezza tutta nuova, matura, diventando oltre che un artista un uomo forte, che però non riesce a rinunciare al suo carattere fumantino. Particolare la scelta di Anderle di introdurre il lato del Caravaggio pittore in maniera solo trasversale, poiché non è ciò che caratterizza il protagonista in quanto uomo in quel periodo, bensì il suo crimine e le sue turbe mentali.
Ecco quindi che Anderle sfodera la sua abilità, tuffandosi nell’interiorità dell’artista seicentesco con il tentativo di portare a galla le sue paure e i suoi desideri. Al lettore viene donato un protagonista a tutto tondo: iracondo, fragile, innamorato, combattivo… Nel fumetto viene rappresentato Caravaggio in tutta la sua umanità, con i suoi drammi e quelli del tempo (sono molti infatti i particolari che fanno ben percepire le peculiarità dell’epoca, con tavole tanto piene quanto vive).
La dinamicità dello stile di Anderle ben si abbina al carattere di Caravaggio e alla situazione che vive, quindi si ha un forte dinamismo che si contrappone alla stasi di momenti lirici, quasi romantici, nei quali emerge tutta la dolcezza solitamente nascosta del pittore.
Caravaggio è un fumetto che ha tanto da dare, poiché non solo permette di riscoprire un personaggio storico che costituisce una pietra fondamentale per l’arte, ma offre anche tantissimo a livello umano. Tanti aspetti intimi e meccanismi psicologici che si vedono in Caravaggio sono attuali più che mai in una società dove sempre più si è spinti verso la tensione e la crisi, e dove sempre meno si tende a nascondere le proprie emozioni. Una lettura scorrevole ma impegnativa, consigliata specialmente agli appassionati di arte e di storia, ma anche a tutti coloro che possano essere interessati a una storia dinamica e ben strutturata.
Un ringraziamento speciale a BeccoGiallo
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