Il 4 gennaio è arrivata su Disney+ la seconda stagione di Star Wars: The Bad Batch, serie spin-off che racconta le vicende di una squadra di cloni rivoltosi in fuga dall’Impero. Avendo avuto l’opportunità di vedere in anteprima 14 dei 16 episodi in uscita, posso già darvi la mia opinione complessiva, naturalmente senza fare spoiler.
La prima stagione si era conclusa con due episodi ricchi di rivelazioni inaspettate, come l’importanza di Omega per l’Impero, in quanto clone non modificato geneticamente di Jango Fett. Anche la stagione 2 parte in modalità adrenalinica, con due episodi continuativi tra loro in cui l’azione non manca. Si nota da subito il cambiamento di atteggiamento di Hunter e degli altri cloni nei confronti di Omega, ormai parte della squadra. Dopo aver ampiamente dimostrato il suo valore, gli altri membri della Bad Batch iniziano a considerarla infatti più come una sorella minore da guidare che come una bambina indifesa.
Mentre nella prima stagione il focus è stato principalmente su Hunter, il leader carismatico che guida i suoi fratelli nelle varie missioni, nella seconda sembra che l’attenzione sia stata posta maggiormente proprio su Omega. Un personaggio che è maturato molto, nonostante a volte manifesti i comportamenti tipici di un’adolescente ribelle che vuole agire di testa propria, e a volte questa sua testardaggine mette in pericolo tanto lei quanto la squadra. Inoltre il fulcro della narrazione si sposta leggermente dal rapporto padre-figlia tra Omega e Hunter a quello con gli altri suoi fratelli, specialmente Tech ed Echo, che tra i cloni sono quelli che meno manifestano le proprie emozioni.
Anche questa volta, la trama viene portata avanti dall’espediente narrativo delle missioni, stratagemma che a lungo andare risulta ripetitivo e, di conseguenza, qualche episodio è un po’ più noioso degli altri. Tuttavia ad arricchire la serie sono ancora una volta i cameo dei personaggi noti ai fan di Star Wars, la cui presenza non è fine a sé stessa, ma permette lo sviluppo della storia e offre l’occasione per approfondire la conoscenza dello straordinario mondo creato da George Lucas.
Per quanto riguarda la qualità delle animazioni, ritroviamo la stessa cura e bellezza grafica della prima stagione, caratteristiche che da sempre contraddistinguono le serie animate di Star Wars e i prodotti diretti da Dave Filoni (regista e produttore esecutivo di Star Wars: The Clone Wars e The Mandalorian). In merito al doppiaggio, ho visto gli episodi prima in lingua originale e successivamente in italiano: è innegabile la bravura dei voice actor americani, ma anche nella nostra lingua è stato fatto un ottimo lavoro.
Aspettando gli ultimi due episodi, posso affermare che The Bad Batch si riconferma un’ottima serie animata, che intrattiene per gran parte del tempo e soprattutto permette agli spettatori di conoscere maggiormente l’universo di Star Wars, esplorando le prime fasi della nascita dell’Impero. Pertanto, se siete fan della saga, rimane un prodotto valido che merita sicuramente la vostra visione.
Un ringraziamento speciale a Disney+
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