SpongeBob SquarePants: The Cosmic Shake (PC)

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La spugna di mare più famosa della TV, dopo 24 anni di carriera, esilaranti tormentoni, importanti successi e altrettanti scivoloni – Amici in Fuga, mi riferisco proprio a te – approda nuovamente su PC e console con The Cosmic Shake, seguito spirituale di Battle for Bikini Bottom. Quest’ultimo, uscito nel 2003 e rilanciato sul mercato nel 2020 con un remake molto apprezzato dal pubblico, è stato uno dei titoli più amati dedicati a SpongeBob SquarePants. Il sopracitato sequel – sviluppato dallo studio austriaco Purple Lamp e pubblicato da THQ Nordic – ripropone la rodata formula platform, arricchendola con nuove trovate di gameplay e donando al tutto uno stile grafico più accattivante del predecessore. Gli autori saranno riusciti a fare centro per una seconda volta?

spongebob the cosmic shake protagonisti

Dopo una gita a Glove World, SpongeBob e Patrick acquistano un barattolo di bolle di sapone da Madame Kassandra, una fattucchiera. Tra uno scherzo e l’altro, i due amici non si rendono conto di essere stati ingannati dalla strega: il barattolo appartiene infatti a Re Nettuno e farne uso in maniera impropria è assai pericoloso. Prevedibilmente, avviene un disastro: le bolle sono composte di gelatina cosmica – il collante della realtà – e SpongeBob, giocandoci, non solo dà vita a buffi mostri che causano distruzione a Bikini Bottom, ma crea portali per mondi paralleli che risucchiano i suoi amici. L’obiettivo della spugna di mare è quindi quello di collaborare con l’inseparabile Patrick – qui trasformato in un palloncino – e la furba Kassandra per ricostruire la città e salvare Mr. Krab, Squiddi, Sandy, Gary e tutti gli altri storici comprimari.

Questi ultimi, nei vari universi che è possibile visitare, conducono vite alternative: Mr. Krab è un fuorilegge del vecchio West, Squiddi un regista cinematografico, Sandy un’artista marziale e così via. Insomma, si assiste all’ennesimo, pigro riciclo del concetto di multiverso, uno story concept ormai abusato in numerose narrazioni odierne (più per moda che per altro). Nonostante ciò, la narrazione è piacevole da seguire nella sua estrema linearità. Il finale a sorpresa poi – sebbene prevedibile – fa sorridere, grazie soprattutto al ritorno di una vecchia conoscenza.

spongebob the cosmic shake patrick

Fra citazioni alle vecchie puntate della serie animata, piccoli e simpatici easter egg, cameo di personaggi noti come l’Olandese Volante e una colonna sonora che calza a pennello, The Cosmic Shake si presenta con una spartana struttura a livelli che si dirama partendo proprio da Bikini Bottom. Una soluzione che ricorda i capisaldi del genere platform, due tra tutti Spyro the Dragon e Super Mario 64. È fondamentale evidenziare che, a causa di vari elementi che verranno ora sviscerati, il target più adatto a questo titolo sono i bambini, nel bene e nel male. Ciò si traduce in una semplificazione netta della formula ludica: gli sviluppatori hanno fatto in modo di guidare l’utente a tutti i costi tramite un sistema a compartimenti stagni. In parole povere, i checkpoint che dividono ogni scenario impediscono spesso e volentieri di muoversi a proprio piacimento, generando un fastidioso “effetto corridoio” che lascia, almeno durante il primo playthrough della storia, ben poca libertà di esplorazione. Come specificato, una simile scelta di game design non impatta negativamente su un ragazzino, ma a persone più mature come il sottoscritto fa abbastanza storcere il naso.

L’aver snellito così tanto il mondo di gioco si riflette anche sul grado di sfida offerto: quasi nullo. SpongeBob può saltare, attaccare, schivare e planare; la sua barra della salute viene ridotta a zero dopo quattro colpi ricevuti dai nemici. In tutto ciò, Patrick – sempre al fianco del protagonista per aiutare con suggerimenti non richiesti – fornisce punti vita aggiuntivi non appena questi calano troppo. In altri termini, morire è raro e – come se non bastasse – non comporta alcun tipo di penalità, dal momento che il gioco non prevede un sistema di vite né di game over.

Malgrado ciò, ritengo che non si debba essere troppo severi. Dal punto di vista ludico, The Cosmic Shake è un prodotto che potrebbe annoiare gli adulti, ma allo stesso tempo offre diverse ore di divertimento al pubblico più giovane. Ha il suo posto preciso nel mercato ed è sciocco valutarlo al di fuori di esso come se fosse qualcosa di più serio o impegnato; va affrontato con la giusta spensieratezza.

spongebob the cosmic shake olandese volante

A proposito di spensieratezza, ogni universo parallelo invita a completare brevi minigiochi unici come diventare esperti di karate sul set del nuovo film di Squiddi o cercare barrette di cioccolato sparse per Rock Bottom. Frangenti certamente utili a scongiurare la monotonia. I vari comprimari affidano inoltre delle missioni secondarie, spesso delle fetch quest che obbligano a visitare certi luoghi una seconda volta. Ciò serve a ottenere i collezionabili più importanti: i dobloni, oggetti utili sia per proseguire nella storia, sia per acquistare costumi – legati a episodi famosi del cartone – con cui personalizzare SpongeBob. Le monete si ottengono sia raggiungendo zone segrete, sia superando sfide opzionali nascoste. In altre parole, se si punta al 100%, i livelli vanno rigiocati. Proprio come accade in Hi-Fi RUSH, oltretutto, esistono dei potenziamenti che si sbloccano solo con l’avanzare della trama.

I suddetti power-up servono principalmente a esplorare più a fondo, ma possono anche essere sfruttati in combattimento, come nel caso del calcio volante o dell’aspira coralli. In merito agli scontri, la varietà dei nemici è buona: alcuni di questi richiedono l’uso di specifiche mosse per essere sconfitti, altri incoraggiano la messa in atto di combo elementari. Nello specifico, è possibile effettuare un solo tipo di attacco; questo si combina con il lancio di bolle di sapone, azione che permette di intrappolare temporaneamente la maggior parte delle bestiacce. Ogni tanto viene chiesto di agire in stealth per superare facilissime sezioni.

Le battaglie più stuzzicanti e variegate sono quelle contro i boss; mai troppo impegnative, questo è certo, ma comunque intrattenenti. Anche le boss fight godono di sfide opzionali da affrontare una volta finita la campagna, delle aggiunte tutto sommato gradevoli e più complicate del previsto. Unico, vero neo della faccenda è il boss finale: davvero bello esteticamente, ma assai scialbo da affrontare pad alla mano. Una grande occasione sprecata che sfuma in pochi minuti.

spongebob the cosmic shake dialogo
Un vero fan di SpongeBob conosce sicuramente questa scena.

Sempre parlando di gameplay, Terre sulfuree medievali è uno dei mondi più riusciti poiché dotato di scenografie più variegate del solito, tra cui spicca un labirinto che spezza adeguatamente il ritmo, benché sia piuttosto basilare. Al contrario, la Foresta delle alghe preistorica – unica nel suo genere per fortuna – è una zona molto striminzita, poco ispirata, monotona e con una struttura dove il già citato effetto corridoio è preponderante, dal momento che propone insistentemente percorsi a ostacoli identici fra loro.

Quanto al fattore longevità, i titoli di coda arrivano dopo poco più di 10 ore (15-20 per i completisti). Una durata accettabile, considerata la fascia di pubblico a cui il gioco è dedicato. Ribadisco che il grave difetto di tutto l’impianto sta nell’aver reso la progressione eccessivamente guidata: l’HUD evidenzia sempre l’obiettivo principale e forza l’utente a seguire il percorso prestabilito. In questo, il precedente Battle for Bikini Bottom Rehydrated si è dimostrato di gran lunga superiore, sfruttando sapientemente elementi propri degli open world in livelli relativamente piccoli, senza ricorrere a muri invisibili o noiosi paletti come icone che indicavano la meta o come arrivarci.

Per fare un esempio pratico, in The Cosmic Shake sono spesso presenti delle sezioni da attraversare a cavallo. Affrontarle la prima volta significa rispettare i binari imposti, senza potersi spostare come meglio si crede (nonostante la chiara presenza di collezionabili e strade secondarie). Solo dopo aver portato a termine tutto il livello è possibile rigiocare le sue porzioni senza vincoli. Una trovata spicciola e sinceramente evitabile al giorno d’oggi.

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In sostanza, questo platform 3D non brilla particolarmente dal punto di vista ludico. Viceversa, il comparto tecnico emerge con forza: lo stile grafico “gommoso” è adorabile. I modelli sono variopinti e davvero ben fatti, così come la maggior parte delle texture; peccato per alcune sbavature in bassa risoluzione. Le ambientazioni sono decorate in maniera certosina e vibrante: ricordano dei piccoli diorama di plastilina. Buona la resa dei liquidi come acqua e gelatina, e ottima l’illuminazione, soprattutto nell’universo parallelo di Glove World. Quest’ultimo è il livello esteticamente più appagante, con decorazioni e scenografie assai vistose; segue l’immancabile e tetra Rock Bottom.

Nota di demerito per il fogliame troppo approssimativo – direi assolutamente sotto il livello di guardia per l’attuale generazione – che sporca di tanto in tanto la resa complessiva. Nulla da dire sul look cartoonesco, ma un po’ di cura in più per certi dettagli non avrebbe guastato. Male anche per il missaggio audio superficiale: il volume di certi effetti sonori è altalenante e alcune canzoni in sottofondo soffrono di uno strano clipping. Ciò va purtroppo a rovinare le cutscene e alcuni frangenti del fantastico doppiaggio inglese firmato dagli attori storici (Tom Kenny, Bill Fagerbakke, Rodger Bumpass, Clancy Brown e così via). Le loro battute strappano più di un sorriso, sebbene si senta la mancanza dello humor vecchia scuola che gli appassionati hanno imparato ad amare grazie ai primissimi episodi della serie animata.

In ultimo, lasciano perplessi la mancanza del doppiaggio in lingua italiana (presente in Battle for Bikini Bottom Rehydrated) e l’assenza di impostazioni grafiche su PC. Il motivo è probabilmente da ricercarsi nella natura stessa del titolo: un porting brutale e multipiattaforma. Malgrado ciò, non mai riscontrato cali di prestazioni, anzi il frame rate è sempre rimasto stabile sui 60 fps (e vorrei anche vedere).

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SpongeBob SquarePants: The Cosmic Shake è uno dei migliori videogiochi dedicati alla spugna gialla, nonché un onesto erede spirituale per il sopracitato Battle for Bikini Bottom. Un platform confezionato con amore, orgogliosamente old-school e dedicato a fan vecchi e nuovi. Certo, è un’opera ben lontana dalla perfezione, ma denota la sincera passione dei ragazzi di Purple Lamp. Se SpongeBob fa parte della vostra infanzia, non potete lasciarvelo scappare.

Special thanks to THQ Nordic

Nefasto Articoli
Videogiocatore incallito, cinefilo dalla nascita, attore di teatro e batterista da diversi anni. Adoro approfondire qualsiasi cosa abbia a che fare con l'arte e l'audiovisivo: è difficile fermarmi quando inizio a scrivere o a parlare focosamente di ciò che amo.

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