Mio Papà a Caccia di Alieni – stagione 2

Sono passati solo pochi mesi da quando vi ho parlato della prima stagione di Mio Papà a Caccia di Alieni (My Dad the Bounty Hunter), che è stata capace di entusiasmarmi su più fronti: la caratterizzazione dei personaggi a livello sia di scrittura che estetico, le animazioni e la regia delle scene d’azione, una trama e una sceneggiatura capaci di affrontare anche temi non banali come lo strapotere delle multinazionali.

Ci vuole tempo per rendere vivo e credibile un universo con molteplici alieni, così come realizzare animazioni curate in una serie che ha anche una componente action, per questo mi aspettavo almeno un anno di attesa per l’arrivo dei nuovi episodi. Infatti credo sia stato proprio il desiderio di far uscire questa seconda stagione il più in fretta possibile a renderla meno godibile della prima: mentre la storia si fa sempre più profonda e coinvolgente, la realizzazione ha compiuto un bel passo indietro.

Anche sulla Terra dove vive la famiglia Hendrix è passato poco tempo da quando Lisa e Sean hanno scoperto che i loro genitori sono rispettivamente un cacciatore di taglie spaziale e un’aliena. Quest’ultima era una ricercata di nome Janeera con cui Sabo Brok ha finito per instaurare una relazione anziché catturarla, per poi andare a vivere insieme negli Stati Uniti cambiando i loro nomi in Jess e Terry. Scoprire tutto questo ovviamente ha portato a diversi cambiamenti e riflessioni, soprattutto per Lisa che ora denigra la vita sulla Terra e vorrebbe tornare nello spazio, facendo pesare ai genitori di non essere mai stati sinceri con loro.

All’improvviso però Terry, ritiratosi ufficialmente dal giro delle taglie dopo aver fatto implodere il capo della EHC (la multinazionale intergalattica per cui lavorava), viene rapito da un alieno. Jess dunque parte subito alla sua ricerca, lasciando i figli a casa per proteggerli da una situazione così pericolosa. Ma Lisa e Sean ormai sanno cavarsela anche in queste folli situazioni, e con l’aiuto di un criminale catturato dal padre partono anche loro alla sua ricerca, incontrando vecchie conoscenze e soprattutto scoprendo la storia della madre e del suo pianeta d’origine.

La storia e il modo in cui si sviluppa sono gli aspetti più accattivanti della seconda stagione: si esplorano nuovi pianeti, tutti i personaggi che conosciamo evolvono e in particolar modo viene approfondita parecchio Jess/Janeera insieme al suo retaggio familiare. Si fa un parallelismo semplice ma molto efficace sul neocolonialismo statunitense ed europeo riguardo l’Africa e altre parti del mondo, che fa il paio con quello mostrato nella stagione precedente. In quel caso si vedeva uno schiavismo più palese e brutale, mentre qui vengono rappresentate delle forme più subdole di insinuazione negli Stati di cui si vuole prendere il controllo.

Come già accennato, è sul piano visivo che ci sono i maggiori problemi. Il pianeta Terra (dove si ambientano alcune scene della prima e dell’ultima puntata) presenta gli scenari peggiori; le specie aliene diffuse in tutto il cosmo ammontano a sei o poco più che si ritrovano a rotazione su tutti i pianeti, a volte senza la minima differenza nel vestiario o nei dettagli; su diverse creature peli e capelli sono a malapena distinguibili come tali, e in diverse scene pare che manchino ombre ed effetti di luce sui corpi; le animazioni dei personaggi secondari, a volte perfino quelle dei protagonisti, appaiono decisamente più approssimative e semplici di quelle della prima stagione, e le scene d’azione ne risentono parecchio.

Insomma, c’è stato sensibilmente un downgrade su diversi aspetti tecnici, e a questo punto credo che c’entrino le tempistiche a disposizione. Inoltre penso che parte del budget sia stato speso inutilmente per le licenze dei brani pop anni ’80, inseriti in alcuni momenti salienti forse nella speranza di ingraziarsi il pubblico. Sarebbe stato meglio concentrarsi nel dare più tempo e risorse ai team di animazione, anche perché al pubblico molto giovane a cui si rivolge la serie (indicativamente tra i 10 e i 13 anni) interessa più un bello show che ascoltare per l’ennesima volta le hit anni ’80.

Il finale di Mio Papà a Caccia di Alieni 2 lascia intendere la possibilità di una terza stagione. In caso, spero che continuino a scrivere ottime trame e intrecci, ma anche che riportino la qualità visiva com’era all’inizio, altrimenti forse varrebbe più la pena trasformare la serie in un fumetto o un romanzo illustrato invece che continuarla sullo schermo.