In tutta onestà, anche da grande fan del genere, non credo si sentisse la necessità di un sequel fuori tempo massimo per una saga già concettualmente fuori tempo massimo, ma in fondo perché no? Cosa potrebbe mai andare storto nel realizzare il quarto capitolo di un franchise volutamente caciarone e tamarro come quello di The Expendables? Ora ci arriviamo.
Sono passati ben 9 anni dal terzo capitolo, e così come si è sgonfiato l’entusiasmo iniziale lo stesso è avvenuto col cast. Il bello de I Mercenari stava sopra ogni cosa nell’aver saputo mettere insieme (tra gli altri) grandi star degli anni ’80 e ’90 come Arnold Schwarzenegger, Mel Gibson, Van Damme, Bruce Willis, Chuck Norris, Jet Li, Wesley Snipes, Harrison Ford, Mickey Rourke ed Eric Roberts; del vecchio cast, tolto qualche personaggio morto nei precedenti film e il povero Bruce Willis ritiratosi dai riflettori per motivi di salute, ora rimangono solo Sly, Statham, Dolph Lundgren e Randy Couture. Anche i sempre presenti Schwarzy e Terry Crews hanno deciso di mollare la baracca.
La questione cast in fin dei conti potrebbe anche risultare secondaria se la storia e tutti gli altri aspetti fossero validi, il problema è che tutto ciò che più o meno funzionava nei primi capitoli qui compie un notevole passo indietro. Questa volta la squadra capeggiata da Barney Ross deve sventare nientemeno che la terza guerra mondiale, affrontando un gruppo di terroristi guidati da un trafficante d’armi e qualcuno di misterioso al di sopra di lui, che si sono impadroniti di missili nucleari.
Certo, le trame dei precedenti capitoli non hanno mai particolarmente brillato per originalità, ma quantomeno riuscivano a trovare qualche guizzo, qualche occasione di approfondimento. Qui no: la sceneggiatura è misera, pigra, scritta semplicemente male, basti pensare che le motivazioni del villain di turno sono testualmente: “perché mi potrebbe fare comodo”. Sul serio, il massimo che sono riusciti a scrivere è che un tizio vorrebbe far scoppiare la TERZA GUERRA MONDIALE perché gli potrebbe fare comodo. Senza contare il fatto che uno dei due colpi di scena, il più importante, l’avevo capito dopo mezz’ora di film, e non mi ritengo di certo un novello Poirot.
Non a caso questo è il primo film della saga in cui non appare la firma di Stallone. La parte centrale della trama inoltre non esiste, non c’è uno svolgimento, dopo i primi 30-40 minuti si passa direttamente a un’ora di progressivo finale. La fotografia poi pare quella di una serie TV di medio livello e gli effetti speciali, perlopiù quelli digitali, sono a tratti così mediocri da risultare pacchiani. Veramente inspiegabile dove siano finiti i 100 milioni di dollari del budget (il più alto della saga insieme al secondo capitolo, che a confronto sembra Apocalypse Now), considerando anche le 3 location e il cast quasi ridotto all’osso, rispetto a quello a cui eravamo stati abituati.
Stallone, che fino a questo punto era stato il perno di tutte le storie, qui viene declassato a comprimario, lasciando il ruolo da protagonista a Jason Statham, forse un chiaro segnale della direzione che ha intenzione di prendere il franchise; d’altronde il buon vecchio Sly ha compiuto 77 anni quest’estate. Come new entry di lusso troviamo un Andy García quasi spaesato nei panni di Marsh, nuovo mandante delle missioni degli Expendables, nel ruolo che fu di Bruce Willis prima (Mr. Church) e di Harrison Ford poi (Drummer), perdendo a mani basse il confronto con entrambi. 50 Cent interpreta un nuovo, anonimo, membro della squadra, mentre il semisconosciuto Jacob Scipio interpreta il simpatico Galan, figlio di Galgo (Antonio Banderas) e suo sostituto.
Dall’oriente arrivano invece Iko Uwais nei panni del trafficante d’armi Suarto, assieme a Tony Jaa (senza dubbio la migliore new entry) nei panni di Decha, vecchio amico di Barney Ross, che ha almeno un minimo di background e una caratterizzazione tale da renderlo l’unico personaggio che mi piacerebbe rivedere in un ipotetico quinto film.
È grazie a questa ventata asiatica (ma tutto sommato anche a Jason Statham) che riusciamo a vedere almeno qualche bella sequenza di combattimento, risvegliandoci dal torpore della regia pressoché anonima di Scott Waugh. Ma il pezzo forte è senza dubbio Megan Fox, che in missione con piega ai capelli, trucco sempre perfetto e labbra a canotto è credibile come Expendable tanto quanto lo sarebbe Marilyn Manson come protagonista di un biopic su Nelson Mandela.
Insomma, a conti fatti, quest’ultima avventura dei Mercenari purtroppo andrebbe bene solo per un pigro sabato pomeriggio. Neanche il vecchio cast, salvo qualche risata strappata qua e là, sembra affiatato come al solito. Expendables 4 è semplicemente un film mediocre, dimenticabilissimo, realizzato “perché sì” senza un’idea precisa, dove non trova più spazio neanche l’effetto nostalgia che tanto aveva fatto divertire in passato. Non so se vedremo un ulteriore sequel, ma vista la strada tracciata se mai dovesse accadere spero in una decisa sterzata.
Un ringraziamento speciale a Vertice360
Non ho visto il film e mi pare di capire che ho fatto bene 😁, lo vedrò su Sky con calma, detto ciò penso di poter concordare su tutto tranne che su una cosa? “Un ipotetico quinto film”? Ma anche no, speriamo che questo floppi e che non facciano più nulla, hanno veramente rotto gli zebedei con ste saghe infinite
Guarda, io in ogni caso consiglio sempre di andare al cinema e di farsi una propria idea…ma se vuoi aspettare, fai pure 😅
Per me avrebbero potuto farne altri 10, ma perlomeno mantenendo il livello dei precedenti…e questo purtroppo non lo è