Non c’è niente di peggio di un film animato per bambini che non rispetta l’intelligenza del proprio target: tra slapstick comedy a palate, mascotte senza arte né parte, svolgimenti della storia banali e morali stantie, ogni anno quasi tutte le maggiori case produttrici rilasciano lungometraggi o serie che non dicono niente ma con cui sperano di guadagnare tanto.
Orion e il Buio, prodotto da DreamWorks e distribuito da Netflix, è invece un film coraggioso, non scontato e soprattutto capace di parlare sia ai bambini di oggi che a quelli interiori di chi è ormai cresciuto, offrendo una prospettiva nuova e fresca su come affrontare la paura (che non significa per forza vincerla).
Orion, il protagonista, è un ragazzino di 11 anni con un sacco di ansie e paure, da quelle più razionali come essere preso in giro dal bullo o dare una risposta sbagliata in classe, ad altre irrazionali come allagare la scuola tirando lo sciacquone. Anche per questo non ha amici, evita persino di andare in gita per non dover socializzare e i suoi genitori non sanno che pesci prendere. Le sue due paure più grandi però sono il nulla, ovvero l’idea che dopo la morte non ci sia effettivamente niente, e il buio: ed è proprio Il Buio che una sera si presenta a lui con aspetto antropomorfo, per mostrargli che l’oscurità non è poi così spaventosa.
Orion di primo acchito rifiuta categorico, ma capisce che forse “debellare” questa sua grande paura gli permetterà di sconfiggere anche le altre, e così si fa trascinare. Proprio all’inizio di questo viaggio scopriamo che l’intera storia la sta raccontando lo stesso Orion, da adulto, a sua figlia Hypatia che ha paura del buio quanto lui, e avremo così un’alternanza tra l’avventura di Orion bambino e lui da grande con la figlia.
La storia è sviluppata molto bene, con belle trovate di sceneggiatura (d’altronde firmata da Charlie Kaufman) e molti momenti dove si ride, ci si commuove e si pensa. Il character design degli esseri umani è semplice e funzionale, mentre le entità notturne sono caratterizzate e animate in maniera tanto diversificata quanto divertente; tutto viene raffigurato con un tratto a pennello come se fosse un libro illustrato, una scelta azzeccata considerando che il film si basa sull’omonimo libro per bambini di Emma Yarlett (edito in Italia da Sassi). Anche la colonna sonora non è affatto male, tra musiche originali e canzoni dei Tame Impala e The Flaming Lips. In generale si tratta di un film bello dinamico, che non offre soluzioni banali a problemi complessi come il fare i conti con le proprie paure e angosce. Di tanto in tanto viene usato un pizzico di inventiva sopra le righe come si fa da piccoli, ma visto il contesto questi momenti non risultano forzati.
Una delle poche cose che mi ha stonato davvero è Sally, la ragazzina che piace ad Orion, che ha la sola funzione di love interest ma alla quale viene dato troppo peso per quella che è la risoluzione finale, riproponendo purtroppo una dinamica non troppo positiva riassumibile con “il primo amore è per sempre” e cose così. Avrei preferito rimanesse in toto un film sull’amicizia, il rapporto genitore-figlia e le paure. In ogni caso, Orion e il Buio è un ottimo film che si può apprezzare a tutte le età, e che forse può offrire dei nuovi spunti su come rapportarsi con ciò che ci spaventa.
Commenta per primo
Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le Norme sulla Privacy e i Termini di Servizio di Google.