Passengers (2016)

passengers recensione

Voto:

A bordo dell’astronave Avalon, più di 5000 esseri umani ibernati solcano l’universo in direzione del pianeta Homestead II, un viaggio della durata di ben 120 anni verso una nuova casa in cui far crescere e prosperare la nostra specie. Nel futuro narrato in Passengers questa pare essere ormai una pratica consolidata per i terrestri, che volontariamente pagano una società privata chiamata Homestead Company per imbarcarsi alla volta di una nuova vita, nonostante il pianeta natale sembri ancora vivibile a parte qualche problema di sovrappopolazione. Le tecnologie impiegate in queste operazioni sono date per infallibili, ma in fondo dietro c’è sempre la mano dell’uomo, ed ecco che a causa di una fatalità l’Avalon subisce un guasto imprevisto, causando per sbaglio il risveglio del passeggero Jim Preston (Chris Pratt), con ben 90 anni di anticipo.

Il film riesce a trasmettere ottimamente il senso d’angoscia di Jim, che cresce man mano che si rende conto di essere l’unico sveglio a bordo della nave. Essendo un esperto meccanico, lo vediamo tentare inizialmente di riparare la sua capsula per tornare nella fase di sonno criogenico, ma resosi conto di non poter fare nulla, assistiamo alle sue diverse e plausibili fasi psicologiche, che vanno dalla serena rassegnazione a drammatici tentativi di togliersi la vita. L’idea di ritrovarsi a bordo di una nave nell’universo, da soli, ma allo stesso tempo circondati da 5000 persone in “stand-by” con cui non poter interagire, è semplicemente da brividi. L’unica fonte di sollievo per l’uomo è rappresentata dall’androide barista Arthur con cui poter conversare, ma in fondo le sue parole sono soltanto il risultato di calcoli ed equazioni, nulla che abbia a che fare con una vera interazione umana. Le cose cambiano quando un altro passeggero viene svegliato in anticipo: Aurora Lane (Jennifer Lawrence), una giovane e talentuosa scrittrice.

I due finiscono per innamorarsi, anche se quella che ci viene posta davanti è una love story dalle basi piuttosto inquietanti. Ciò non toglie che comunque questo dia spazio a scene davvero melense, quelle che mi hanno annoiato di più. E’ anche vero che da un lato sono necessarie per contestualizzare le dinamiche tra i due personaggi, ma è stato più forte di me, durante i momenti panna e miele la mia attenzione switchava automaticamente su “off”. In alcuni punti mi hanno persino ricordato Rose e Jack in Titanic. A parte questo però il film si fa perdonare grazie ad una storia complessivamente interessantissima, colpi di scena davvero emozionanti, ed un approfondimento psicologico dei protagonisti molto ben riuscito. Ho avuto l’occasione di vedere Pratt e la Lawrence in un contesto diverso dal solito, e devo dire che se la sono cavata egregiamente.

E’ riduttivo parlare di Passengers come una storia d’amore nello spazio, il film solleva ben più di un dilemma morale e porta a riflettere ed immedesimarsi con quanto accade ai protagonisti, il che gli dona una profondità che ho trovato piacevolmente inaspettata. Il tono generale comunque non diventa mai troppo pesante e la drammaticità viene smorzata dal romanticismo e da momenti più leggeri.

Io però ho un debole particolare per la fantascienza, soprattutto quando è fatta bene, e qui lo è eccome, sia per quel che riguarda gli effetti speciali che per il modo in cui è trattata. E’ pur sempre un prodotto di fantasia e sarebbe sciocco pretendere una reale accuratezza scientifica, ma nel suo piccolo il film è infarcito di tanti dettagli che coinvolgono il sonno criogenico, i tempi di viaggio e di comunicazione nello spazio, le tecnologie impiegate a bordo della nave (anche quelle minime dedicate alla pulizia), e gli effetti dell’assenza di gravità, che donano plausibilità a ciò che si sta guardando e rendono il tutto molto affascinante. Certo non mancano alcune forzature, ma a me personalmente non hanno dato granché fastidio.

I miei applausi al regista Morten Tyldum per una scena in particolare riguardante la gravità zero, che mi ha lasciato a bocca aperta. La regia nel complesso fa il suo dovere, ma ogni tanto tira fuori assi nella manica niente male come questo.

Passengers sfrutta un’idea alla base molto semplice, elevandola a qualcosa di più. Al di là di tutto non è nulla di particolarmente indimenticabile, ma è comunque un film di buonissima qualità, che sarà capace di offrirvi anche qualche spunto di discussione al suo termine. Da tenere particolarmente in considerazione se subite facilmente il fascino di tutto ciò che riguarda la fantascienza…o Jennifer Lawrence.

    RocketSimoon Articoli
    Appassionato di film e videogiochi da quando c'erano ancora videocassette e floppy disk, da meno tempo anche di serie tv. Sono curioso per natura e per questo non specializzato in un unico genere, ma tendo a preferire horror, thriller e azione.

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