Sogno o son desto? – Alla scoperta della demo di Prey (PS4)

A pochissimi giorni dal lancio di Prey, che avverrà il 5 maggio, ho deciso di mettere mano alla demo resa da poco disponibile, anche per capire se sia il caso di acquistarlo o meno. Questo titolo, sin dal suo annuncio, mi ha generato una grandissima curiosità, per via di un vago sentore di mindfuck nella trama, qualche elemento che mi riportava alla mente Bioshock e un’atmosfera sci-fi affascinante. Tutte cose per cui ho dichiaratamente un debole.

La demo del gioco s’intitola “prima ora” ed esplora effettivamente quelli che sono i primissimi eventi chiave della storia, senza comunque bruciarsi già colpi di scena troppo eclatanti, anche perché comunque mostra giusto qualcosina in più rispetto a quanto non si sia visto già da giugno dell’anno scorso a oggi. Mi ha fatto più o meno (spero meno) capire dove si potrebbe andare a parare, lasciandomi al suo termine con la giusta curiosità, anche se in generale non mi ha sbalordito più di tanto.

Dopo aver scelto la versione maschile o femminile del (o della) protagonista, ci sveglieremo in una stanza in cui avremo occasione di sperimentare per la prima volta l’interazione con l’ambiente. Questa è davvero molto buona e ci consente di spostare anche il più insignificante dei soprammobili, anche se il modo esatto in cui queste interazioni si svolgono, con la pressione di un tasto, non mi ha fatto impazzire, perché anche in quanto ad animazioni il tutto sembra un po’ legnoso ed innaturale; per alcuni aspetti preferisco le modalità utilizzate in giochi come SOMA.

Accederemo poi a una sezione tutorial, spacciata nel gioco per un test effettuato su di noi da alcuni soggetti, che però consiste in cose di una elementarità spiazzante tipo “sposta questi cubi”, che rendono questa parte abbastanza noiosa, soprattutto contando che molte cose potremmo già averle apprese per conto nostro semplicemente esplorando la stanza di partenza. Spero che anche sul piano narrativo nel gioco completo si darà (come suppongo) un qualche senso a questa sezione, perché l’ho trovata abbastanza stupida. Ad ogni modo durante il test qualcosa andrà storto, e i nostri esaminatori verranno attaccati dai Typhon, praticamente gli avversari basilari del gioco, già mostrati in più occasioni. Da qui in poi inizierà la parte più sostanziosa della demo: armati di una chiave inglese, riceveremo una chiamata sul nostro dispositivo da uno sconosciuto che ci metterà in guardia su alcune questioni e ci darà indicazioni su come procedere (questa cosa grida “Bioshock” da tutti i pixel).

Oltre alla chiave inglese per il combattimento ravvicinato, ci saranno man mano dati a disposizione anche un fucile a pompa e una pistola, oltre ad un’arma speciale che serve a bloccare gli avversari. Purtroppo il combat system è la cosa che mi ha deluso di più, l’ho trovato frustrante in più di un’occasione, e lo shooting in particolare non mi è piaciuto granché. Essendo però presenti numerose abilità sbloccabili, e modifiche alle armi da poter realizzare, si spera che andando avanti nel gioco il tutto possa diventare più gradevole e divertente. È da segnalare comunque anche la possibilità di sfruttare alcuni elementi dello scenario a proprio favore. Una certa profondità al gameplay poi è data dalla presenza di una barra della stamina, che si consuma sia col combattimento che con la corsa, e una scarsità generale delle munizioni disponibili, che va a comporre l’anima survival del titolo, inoltre si può essere affetti da diversi stati. I nemici sono dotati di un’intelligenza artificiale abbastanza aggressiva e anche a modalità normale non è semplicissimo averci a che fare.

Le atmosfere le ho trovate molto interessanti, il contesto fantascientifico è ben realizzato e si respira un bel clima di tensione all’interno della stazione spaziale nella quale è ambientato il gioco. Discrete anche le musiche, anche se ogni tanto mi ha lasciato perplesso il modo in cui si vanno a triggerare o bloccare. Nonostante dal punto di vista artistico il titolo sembri piuttosto affascinante, sul piano tecnico mi sono ritrovato a storcere il naso più volte: texture, modelli e animazioni spesso non sono esattamente entusiasmanti e sicuramente sarebbe stato preferibile un livello maggiore di dettagli, anche se qua e là qualcosa spicca un po’ di più. Per quanto riguarda il frame rate invece il gioco mi è sembrato molto stabile.

Demo alla mano, devo confessare che l’enorme hype che nutrivo per Prey si è andato un po’ a smorzare. Se su diversi aspetti mi ha lasciato dei dubbi, però, sul piano narrativo è riuscito ad intrigarmi abbastanza, instillandomi una sana curiosità sullo sviluppo della trama. Vi ricordo che le opinioni da me espresse in questo articolo sono basate solo ed esclusivamente sulla prova della demo, quindi nulla toglie che in alcuni aspetti (soprattutto tecnici, appunto) il prodotto finale ne possa differire, anche alla luce di eventuali patch al day one o successive ad esso. Ovviamente, vi invito anche a giocare in prima persona questa versione di prova, per farvi un’idea più concreta. Basandomi su quanto visto, credo che rifletterò bene sull’acquisto o meno del gioco, anche se temo che come al solito mi lascerò convincere da quelle tre o quattro caratteristiche che solitamente mi bypassano il cervello e lasciano decidere al cuore.

RocketSimoon Articoli
Appassionato di film e videogiochi da quando c'erano ancora videocassette e floppy disk, da meno tempo anche di serie tv. Sono curioso per natura e per questo non specializzato in un unico genere, ma tendo a preferire horror, thriller e azione.

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