Colorless vol. 1, un manga dal potenziale inespresso

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Musubi Edizioni è una nuova realtà editoriale italiana, specializzata in manga, che vede la sua prima pubblicazione con il volume 1 di Colorless, scritto e disegnato da KENT, giovane e misterioso mangaka del nuovo panorama giapponese. L’opera, terminata nel 2022 in Giappone, era ancora inedita in Italia e comprende 7 volumi che Musubi porterà progressivamente nel mercato italiano, con il secondo già annunciato per il 30 aprile. Il formato che la casa editrice ha adottato, per ora, richiama molto quella della concorrente J-POP, con tankobon brossurati 18×13 di circa 180 pagine, una qualità della carta elevata e alcune pagine a colori, ponendosi quindi in linea con le altre proposte del settore. L’unica differenza sta in un catalogo ancora da costruire e per il quale si possono fornire suggerimenti tramite l’apposito form sul loro sito web.

Parlando della pubblicazione in sé, il primo volume di Colorless ci catapulta nella sua realtà post-apocalittica, nella quale un’enorme eruzione solare ha cancellato dalla faccia della Terra i colori e portato a mutazioni genetiche ogni abitante del pianeta, deformandone soprattutto le fattezze. Il protagonista, Avidia, è un classico eroe mascherato e misterioso come tanti se ne sono visti nella storia del fumetto, che sta studiando i pochi frammenti di colore rimasti per capirne il potenziale e permetterne un ritorno; inoltre combatte “Il Culto“, un’associazione malvagia che invece vorrebbe dominare il mondo e soggiogarlo attraverso il potere dei colori. L’incontro di Avidia con una ragazza, Chie, che sembra non essere mutata esteticamente, potrebbe diventare la chiave per risolvere il mistero dei colori.

colorless manga kent protagonista

Il manga purtroppo, pur essendo un seinen e quindi indirizzato a un pubblico più maturo, risulta molto infantile e dalle dinamiche non solo già viste, ma anche profondamente banali. Anche solamente le gag comiche, create dalla presenza della ragazza in quanto unica persona non deformata e quindi “bella”, si basano su un assunto fallace: in un mondo in cui le persone ormai sono mutate e dopo secoli hanno facce per la nostra percezione mostruose, perché dovrebbero impazzire, svenire o chiedere la mano a una ragazza dalla faccia normale per il 21° secolo? Se l’umanità è mutata, anche il canone di bellezza deve essere mutato, mentre a quanto pare per KENT la bellezza classica dell’adolescente giapponese, amata dalle masse richiedenti fanservice, può perdurare anche nei secoli. Sarebbero state molto più interessanti e sensate battute sulla “bruttezza” della ragazza, essendo ormai una tipologia di umano totalmente avulsa dalla normalità di quest’epoca lontana che ci viene raccontata.

L’ingenuità di questo dettaglio è il sintomo di qualcosa più grande, riscontrabile in tutto il volume: una storia che dovrebbe parlare di percezione (perché di questo parliamo se mettiamo in mezzo i colori), e quindi di sfumature diverse della realtà, presenta invece delle riflessioni grossolane e spunti poco interessanti che nulla hanno a che fare con il punto di base della narrazione. Così i colori diventano solamente una risorsa da studiare e controllare, con il classico gruppo di cattivi che vuole invece usarla per scopi malvagi, e una coppia di protagonisti agli antipodi in un mondo che fa solo da sfondo alle loro vicende, senza mai sembrare vivo.

colorless manga kent colori lore

Anche i disegni, nella loro pulizia e perfezione geometrica, ricadono nel piattume e nella genericità delle pubblicazioni moderne, finendo per far sembrare tutta l’operazione una delle tante pubblicazioni stagionali dall’estetica simile, che nessuno si ricorderà di qui a poco. L’unico punto d’interesse si può trovare nell’utilizzo, in alcune tavole, dei colori come strumento diegetico, ma questo device narrativo non basta a rendere il fumetto interessante, essendo il minimo che ci si deve aspettare da un’opera che vuole intavolare una discussione del genere.

Se quindi la nascita di Musubi Edizioni può indubbiamente portare alla scoperta e alla traduzione di opere ancora inedite in Italia, soprattutto grazie al form di suggerimento sul sito, la scelta di questo manga come titolo di lancio non è entusiasmante. Sperando quindi che Colorless sia solo un punto di partenza per le pubblicazioni scelte da Musubi, non rimane che attendere e scoprire cos’altro questa nuova casa editrice abbia in serbo per i lettori.

Un ringraziamento speciale a Musubi Edizioni




Lorexio Articoli
Professare l'eclettismo in un mondo così selettivo risulta particolarmente difficile, ma tentar non nuoce. Qualsiasi medium "nerd" è passato tra le sue mani, e pur avendo delle preferenze, cerca di analizzare tutto quello che gli capita attorno. Non è detto che sia sempre così accurato però.

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